Tale pratica, fu scoperta da un’infermiera che durante la prima guerra mondiale, prestava servizio presso un ospedale da campo. In assenza o penuria di forti analgesici o antidolorifici, si accorse che con tale metodo, i dolori anche profondi, scomparivano o si attenuavano sensibilmente, per diverse ore. Questo è dovuto ad un aumento di vitalità della persona stessa, come poi hanno dimostrato esami svolti anche dal dott. Butto con lo strumento Prognos.

UN PO’ DI FISIOLOGIA

Il colon è quella parte d’intestino deputata all’eliminazione di rifiuti e tossine, risultanti dal processo digestivo e d’assimilazione. Tanto più, le abitudini alimentari sono scorrette e maggiori saranno le sostanze tossiche e le putrefazioni prodotte. Un breve esempio di tali brutte abitudini alimentari sono, il consumo eccessivo di carboidrati, l’associarli nello stesso pasto a proteine animali, l’ingestione di bevande e acqua durante i pasti, che diluiscono i succhi gastrici e l’ingerire nuovamente cibo, quando ancora si sta digerendo il pasto precedente. Fortunatamente, Madre Natura, per evitare che tali tossine possano arrivare al cervello o ad altri organi vitali, ha pensato a un sistema di detossinazione espletato dalla circolazione enteropatica, che vige tra colon sigma e fegato, il quale evita l’immissione delle stesse, nel sistema circolatorio generale.

BENEFICI DEL CLISTERE DI CAFFE’

Sono veramente tanti:

  • aumenta il tono muscolare del colon,
  • stimola le naturali contrazioni peristaltiche dell’intestino e con le sostanze alcaloidi presenti nel caffè, aiuta a rimuovere il muco e a pulire le pareti del colon,
  • attraverso l’acido palmitico, stimola e aumenta i livelli di glutatione S-transferasi, il quale elimina i radicali liberi,
  • stimola il fegato nell’espellere i suoi veleni,
  • rilascia il muscolo liscio della cistifellea, consentendo un flusso più libero di bile ed eventuali calcoli,
  • permette la dilatazione dei vasi sanguigni renali, facendo aumentare la diuresi, eliminando così con l’urina eventuali fonti d’infezione.

Diversamente da altri rimedi, il clistere può essere ripetuto di frequente e senza effetti collaterali, non dà dipendenza ne psicologica ne fisica, dal momento che la stessa caffeina, non arriva al sistema nervoso centrale, grazie alla purificazione svolta, come detto in precedenza, dal sistema circolatorio enteropatico.

PREPARAZIONE DEL CLISTERE DI CAFFE’

Mettere a bollire 1,5 l. d’acqua in una pentola d’acciaio inox (no teflon o alluminio), a bollore raggiunto, aggiungere 3-4 cucchiai di caffè (meglio se macinato fresco e di buona qualità), far bollire per 7 minuti per poi farlo raffreddare fino ai 38-40 °C. Versare il tutto in un contenitore per enteroclisma, evitando di versarci pure i fondi, oppure filtrare il tutto con una calza di nylon. Appendere il contenitore in alto così da sfruttare la forza di gravità, stando attenti a far uscire eventuali bolle d’aria presenti all’interno del tubicino. Queste semplici accortezze faranno fluire meglio il liquido, rendendo tutto più semplice e veloce. Introdurre il tubo del clistere col rubinetto chiuso, posizionandosi a terra, stesi sul fianco destro sopra un asciugamano, aprire il rubinetto, respirare lentamente e nel caso si avverta subito un’eccessiva stimolazione a defecare, chiudere il rubinetto, respirare profondamente per un paio di minuti, per poi aprire nuovamente il rubinetto, fino al completo svuotamento del contenitore. Tenere il liquido per almeno 15 minuti, rimanendo sdraiati sul fianco destro, esercitando all’occorrenza forti contrazioni di chiusura dei muscoli perineali, accompagnandole a profondi atti respiratori. Se tale posizione non è comoda o capace di controllare gli spasmi intestinali, si può optare per la seduta col busto piegato in avanti. Svuotare nel water, prolungando la seduta per almeno 20 minuti. Prima di effettuare il clistere, che può essere praticato anche quotidianamente per risollevarsi da stati vitali molto bassi, è consigliato svuotare l’intestino in maniera naturale.

ALTERNATIVE AL CAFFE’

Le persone sensibili al caffè, oltre a ridurre la quantità dello stesso diluito in acqua, possono sostituirlo completamente con succo di limone o aglio fresco (sempre in acqua). Gli ipertesi, gli affetti da colite ulcerosa, colon irritabile o morbo di Chron, possono sostituire il caffè con camomilla, la quale carica di energia vitale il sistema, ma allo stesso tempo, rilassa il colon.