fisioterapia

Riabilitazione, terapia manuale ortopedica

Nonostante gli studi Universitari, fossero quasi esclusivamente incentrati attorno alla riabilitazione neurologica, una volta terminati, ho sentito la necessità di approfondire quella ortopedica. Forte delle basi della neurologia, ho così integrato le mie conoscenze, con il volontariato di alcuni anni presso l’ambulatorio della clinica di ricerca ortopedica dell’ospedale Santa Maria di Terni, oltre che con svariati corsi d’aggiornamento in merito.

La mia filosofia nella riabilitazione ortopedica, come del resto in tutto il mio lavoro, è quella di rendere il più velocemente possibile, la persona, autonoma e pronta a tornare alla vita pre-intervento/trauma.
Questo comporta perciò, la responsabilizzazione della stessa, nonché dei famigliari, qualora si tratti di un lavoro a carattere domiciliare, sulle capacità, compiti ed esercizi da svolgere.
Mi piace dire alle persone, spesso spaventate nella nuova condizione che stanno vivendo, che il terapista non è l’artefice della guarigione, ma solo il “rifinitore” di una situazione dove serve la collaborazione di tutti, in particolar modo del “malato”.
Questo spesso è sufficiente per innescare la ripresa. Nello svolgere la riabilitazione ortopedica, uso tutte le tecniche apprese fino a oggi in base alla situazione e al momento.

Terapia manuale ortopedica Metodo Kaltemborn-Evjenth

La terapia manuale ortopedica, tratta i disturbi delle funzioni dell’apparato locomotore, rappresentati da dolore, debolezza e mobilità alterata. Si fonda su scienze mediche di base, come l’anatomia funzionale e la neurofisiologia, perciò il trattamento inizia con un esame approfondito del sistema neuro-muscolo-articolare. Questo mette in risalto eventuali disfunzioni nel sistema articolare, muscolare e neurale. E’ da sottolineare che la diagnosi fisioterapica o funzionale, che pone l’accento sulla disfunzione del sistema locomotore con i sintomi della persona, completa (senza andare in competizione) la diagnosi medica, spesso concentrata solo sulla struttura.

L’interazione tra l’utente e il terapista è quindi essenziale nel trattamento, come pure il mondo circostante nel quale vive il paziente, spesso coinvolto anch’ esso nella cura. Il trattamento è volto ad alleviare il dolore o il sintomo, a migliorare la forza, la resistenza, la coordinazione e la mobilità articolare. Il tutto sarà poi trasferito nella vita quotidiana e professionale del paziente. Chiaramente, il trattamento e il miglioramento delle condizioni dell’apparato muscolo scheletrico, avrà i suoi effetti sul benessere dell’intero organismo e degli organi interni. La terapia manuale ortopedica Kaltemborn-Evjenth è particolarmente indicata per il recupero dell’attività nel post chirurgico, nel post trauma e dopo lunghe immobilità.

Metodo P.R.A.L.D. Postural Rearrangement And Lymphatic Drainage

Il metodo, ideato dall’italiano Gavino Scanu, ha come punto di partenza, l’attento esame posturale e muscolare della persona. Una volta individuata la problematica, si inizia con delle stimolazioni manuali molto fini e precise in sede d’inserzione tendinea, a volte anche direttamente sul ventre muscolare.
Questo, provoca dopo pochi minuti, un graduale ma profondo rilasciamento delle contratture muscolari. Il lavoro continua poi, nel trattare i trigger points o punti grilletto, ovvero una “centralina” di memoria del vecchio trauma, che, quando attiva, non consente il ritorno alla normalità muscolare.
Lo “spegnimento” del trigger point ancora “acceso”, si ottiene con varie tecniche (ghiaccio, agopuntura etc) ma nella fattispecie con una più semplice digitopressione, permettendo l’ulteriore rilascio muscolare. Il trattamento continua con una mobilizzazione articolare per il recupero del completo movimento, laddove possibile, per concludersi con un drenaggio linfatico delle tossine sprigionate nella zona.

Questa tecnica è particolarmente indicata per le problematiche articolari, per il recupero del movimento dopo immobilità, per le dolenzie di colonna, sia croniche che acute. Per la particolare delicatezza è altresì utile nell’immediato post-trauma come prevenzione alle rigidità, spesso seguenti un incidente.